Se hai coraggio, ti consiglio il libro che ha dato una svolta radicale e definitiva alla mia vita: “I Cedri sonori della Russia” di Vladimir Nicolaevich Megre. Dico il libro e non i libri, poiché vedo la serie intera come un’unica opera, divisibile in nove parti: “Anastasia”, “I Cedri sonori della Russia”, “Lo Spazio d'Amore”, “La Creazione”, “Chi siamo noi?”, “Il Libro della Stirpe”, “L'Energia della Vita”, “La Nuova Civiltà”, “I Riti dell'Amore”, e “Anasta”.
Leggere questo libro sarà come prendere una “Pillola Rossa”. Per molti questo gesto rimarrà privo di conseguenze, e gli insegnamenti di Anastasia avranno un effetto simile a quello di una pillola non digerita. Al contempo, per coloro che percepiscono già che ci sia qualcosa di sbagliato nel mondo in cui viviamo, “I Cedri sonori della Russia”, può rivelarsi “Il Libro-Terremoto”.
Che non ti piaccia quello che ti circondi e che tu senta di non aver scelta, e perciò rassegnarti, è un discorso… è diverso, però, se sei consapevole dell’esistenza di un’alternativa, se sai esattamente cosa devi fare per raggiungerla.
Per me, leggere “I Cedri sonori della Russia” con la mente e con il cuore è stato come ricevere una visione sul Mondo Maturo. Come se avessi visto (anche se solo per alcuni secondi) il mondo in cui mi sarebbe piaciuto essere nata. Ancor di più, ho visto il mondo nel quale desidero che i nostri figli crescano. È stato come un flash che mi è rimasto inciso nel cuore per l’eternità.
Se prima trovavo difficile vivere in città, ora, dopo aver letto “I Cedri sonori della Russia”, questa cosa è diventata quasi impossibile. Giorno dopo giorno dovevo confrontare l’immagine dei palazzi tristi, stipati uno addosso all’altro, il rumore artificiale della città, con la luce ed il canto nati nella mia anima.
A volte m’immagino che tutte le persone percepiscano istintivamente che, come degli assurdi giardini zoologici, con il loro cemento onnipresente, con il rumore ininterrotto di migliaia di motori, con il fumo che avvelena l’aria, le città non possono rappresentare l’ambiente di vita naturale dell’uomo. Come animali in cattività, le persone hanno paura di lasciare le gabbie, non cercano più una via d’uscita, perché hanno paura dell’ignoto, o forse, chissà, perché hanno dimenticato completamente…
Io non ho dimenticato! Ho sempre saputo tutto ciò. Dopo aver letto “Anastasia”, però, tutto è peggiorato. Giorno dopo giorno si intensificava il sentimento che il mio posto non fosse quello. Ci volle del tempo per uscire dalla gabbia, ma una volta fuori, ho compreso il vero significato del concetto di essere “a casa”. Sì, ci è voluto anche tanto coraggio! Ho dovuto affrontare un insieme di paure; alcune più piccole e insignificanti, come la paura della solitudine, e altre più profonde e nascoste, che si sono rivelate gradualmente, col passare del tempo. Ciascuna paura che affrontavo e superavo portava con sé una trasformazione.
È ormai più difficile rimanere chiusi nel bocciolo che schiudersi.
Il seguito è stato come una seconda nascita; doloroso, ma inevitabile. Talvolta credo che anche il bruco, può darsi, ha paura di trasformarsi in farfalla…
Se consiglio i libri? Non lo so! Hai coraggio? La me di adesso non rimpiange averli letti, tuttavia, non sono sicura che la me racchiusa nel bocciolo avrebbe avuto il coraggio di leggerli, se fosse stata a conoscenza delle trasformazioni che questo avrebbe coinvolto.
Questo mi ricorda una poesia (?):
“Avvicinatevi al precipizio”, gli disse lui…
“Non possiamo, abbiamo paura!”
“Avvicinatevi al precipizio”, gli disse lui di nuovo.
E loro si avvicinarono.
Poi lui li spinse…
e loro presero il volo.
Avvicinatevi al precipizio!
Ana Araia
Nell’ordine: ho letto il libro V, sto leggendo il libro VII e ho acquistato i libri I e II.
Il libro V mi ha portato subito in una immagine che sto nutrendo da 4 anni…E credo che l’immagine mi sia arrivata durante il lavoro con una sciamana…che ha collegamenti con gli sciamani di siberia…una caccia all’anima che mi ha riportato alla terra…quella che mia madre ha lasciato da profuga con un ch finale nel cognome…e alla quale ha fatto ritorno in altro luogo e tempo…lasciandoci…Lasciandoci una istruzione: la terra è la salvezza e la gioia…Una comunità di 150 famiglie…che fascino…coi miei sessantanni e una formazione scientifica so che è tempo di questa scelta…i segni ci sono….La domanda mi sorge spontanea: in Italia c’è qualcuno che ha intrapreso la strada delle tenute di famiglia? Come posso essere utile?
Indosso la semplice collanina di semi di cedro…è calda leggera profumata…e leggerò gli altri libri…gli spunti di riflessione e di cambio di prospettiva, sono tanti…ma mi risuonano parole…anzi immagini… già udite lungo il mio cammino.
Bello